venerdì 9 dicembre 2011

DALLE LETTERE DI EGON SCHIELE

 
 
 
Ad Arthur Roesleer
 
Eterno fanciullo, seguii sempre il passo di quanti erano agitati dalle passioni e dicevo di non voler essere in loro ; parlavo e non parlavo e tendevo attento l'orecchio per il desiderio di udirli e di vederli fino in fondo, il più fondo possibile.
Eterno fanciullo sacrificai ad altri, a coloro che mi compassionavano, a coloro che erano lontani o che non mi vedevano ardere di un desiderio bruciante. Portavo doni, mandavo incontro a loro gli occhi e l'aria tremolante colma di luccichii, spargevo davanti a loro sentieri valicabili e...non parlavo.
Ben presto alcuni compresero la mimica di chi li guardava nell'intimo e allora non chiesero più nulla.

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