lunedì 19 settembre 2011

"IL FUNAMBOLO"









"..l'arte del funambolo del circo, insieme alla poesia, è un'intreccio di audacia e perfezione, solitudine e follia, festa e morte.
La Morte - la Morte di cui ti parlo - non è quella che seguirà la caduta, ma quella che precede la tua apparizione sul filo.
E' prima di scaldarlo che muori.
Colui che danzerà sarà morto - deciso a tutte le bellezze, capace di tutte.
Allorchè apparirai, un pallore - no, non parlo della paura ma del suo opposto, di un'audacia invincibile - , un pallore ti coprirà.
Malgrado il tuo belletto, i tuoi lustrini, sarai esangue, e livida la tua anima.
Allora la tua precisione sarà perfetta. Quando nulla ti terrà più legato al suolo, potrai danzare senza cadere.
Ora che il tuo sia un filo sospeso nell'aria o le parole sospese ad un filo; bada di morire prima di apparire, e che sia un morto..quello che danza su quel filo."

(J.GENET - Il funambolo)